Uscire dall’Ombra: la visibilità gentile della Donna Mediale
A volte sembra più facile restare in silenzio. Nascondersi un po’. Fare spazio alle altre, alle cose urgenti, al rumore del mondo.
Eppure, qualcosa dentro – in fondo – continua a chiamare.
Un richiamo sottile, che non ha voce ma pulsa. Come se una parte di te sapesse da sempre che sei qui per portare una forma diversa di presenza. Non più invisibile. Non più muta. Ma nemmeno esibita o costretta a spiegarsi.
Questo ci porta davanti ad un apparente un paradosso: il desiderio di essere viste… e quello di essere invisibili.
IL CONFLITTO DELLA VISIBILITÀ
Per molte donne mediali, la visibilità è un tema complesso. Non si tratta solo di mostrarsi “fuori”, di farsi vedere dagli altri, ma di far emergere qualcosa che è profondamente connesso alla propria verità e natura interiore. E questa natura, spesso, è stata giudicata, fraintesa o ignorata.
“Non mi sento al sicuro a mostrarmi”
“Non so in che modo essere visibile senza snaturarmi”
“Ogni volta che mi espongo, mi sento vulnerabile o incompresa”
Ed è proprio da lì che possiamo partire: riconoscendo che la visibilità per una donna mediale non è mai semplice esposizione, ma una forma di trasparenza incarnata. Un “lasciarsi vedere” senza tradire la soglia liminale in cui viviamo.
NON SEI FATTA PER BRILLARE COME FANNO TUTTI
In una cultura che celebra la visibilità aggressiva, l’iper-espressione e la costante condivisione, la tua luce può sembrare troppo sfocata, troppo lenta, troppo silenziosa per essere notata.
Ma non è meno necessaria.
Come scrive Roberta Bassett Corson, la Donna Mediale è portatrice di una saggezza che lavora nell’ombra, che si muove tra i mondi, che percepisce prima ancora di poter dire. E proprio per questo, ha bisogno di nuovi modi di esserci nel mondo: forme gentili, profonde, coerenti con la propria natura.
Non sei qui per “metterti in mostra”.
Sei qui per portare nel mondo la tua presenza.
Con il tuo modo. Con il tuo ritmo. Con la tua verità.
UN INVITO DIVERSO
Che cosa dentro di te desidera essere visto, senza doversi spiegare?
Forse non si tratta di fare un post sui social o di raccontare tutto a tutti. Forse è solo una parola che lasci sulla soglia, un gesto condiviso in uno spazio intimo, uno sguardo che dice: “Sono qui. Così come sono”.
La visibilità, per noi Donne Mediali, può essere un atto di appartenenza a se stesse. Non un’esibizione, ma una forma di coerenza interiore che si riflette – a poco a poco – anche fuori.
LA NATURA DUALE DELLA DONNA MEDIALE
Per una Donna Mediale, il desiderio di essere vista convive spesso con il bisogno di restare invisibile. Non è confusione, né incoerenza. È la struttura stessa della sua psiche: liminale, introspettiva, percettiva.
Come ricorda Toni Wolff, la Donna Mediale abita uno spazio di soglia, tra conscio e inconscio, tra visibile e invisibile.
È normale, quindi, sentire entrambi i richiami.
Voler essere riconosciuta e, allo stesso tempo, custodirsi.
Voler creare contatto e, allo stesso tempo, ritirarsi per ascoltarsi.
Accogliere questa duplicità è fondamentale, perché è proprio nella tensione tra i due poli che si rivela la nostra via unica: non scegliere tra visibilità e invisibilità, ma diventare ponte tra i due mondi.
Essere presenza che unisce, che trasmette, che tiene insieme ciò che apparentemente sembra opposto. È questo il dono della Donna Mediale: rendere visibile l’invisibile, senza forzature. Restare fedeli a sé, mentre si lascia filtrare la propria luce.
USCIRE DALL’OMBRA NON SIGNIFICA ESPORSI. SIGNIFICA NON NEGARSI PIÙ.
C’è una differenza sottile ma fondamentale: non è necessario esporsi per uscire dall’ombra. A volte basta smettere di nascondersi da se stesse. Smettere di aspettare il momento perfetto, il linguaggio giusto, il permesso da fuori.
Lascia che sia la tua anima a scegliere come essere in questo mondo, oggi. Che sia lei a sussurrare cosa mostrare e quando.
Anche solo restare. Anche solo respirare a pieno, nel proprio spazio, può essere una forma di visibilità sacra.
PER INIZIARE
Se vuoi, puoi partire da qui:
- Scrivi una parola che rappresenta ciò che vuoi portare alla luce.
- Tienila accanto, nei giorni a venire.
- Ascolta come si muove in te, senza forzarla.
Magari, un giorno, quella parola diventerà un gesto. Una creazione. Una forma. Un sussurro condiviso con qualcun’altra.
E sarà già abbastanza.
Con Amore
Laura
